La delgada patria di Neruda; la terra degli indios che hanno resistito più di tutti gli altri popoli ai conquistadores venuti dalla Spagna per prendersi tutto; il paese lungo e stretto che cela i suoi segreti ma è pronto a svelarsi a chi si avventuri fin lì per scoprirne la bellezza: siamo in Cile con Sara Wheeler che dall’anno del suo primo viaggio in Sud America – era il 1985 e navigava in canoa lungo il Rio delle Amazzoni – ha nutrito il sogno di esplorare questa striscia di terra a occidente delle Ande che corre dal Tropico del Capricorno fino ai ghiacci di Capo Horn.
In Cile si trovano contemporaneamente un esteso arcipelago ghiacciato e il deserto più arido del mondo. Sara Wheeler ha percorso interamente questa terra di contrasti, da una estremità all’altra, nell’arco di sei mesi nel 1994. Ha celebrato il Natale con un panino con carne di lama a 4000 metri, ha passato una notte in un albergo a luci rosse di Santiago, ha circumnavigato Capo Horn per consegnare una bara.
Le avventure che ha collezionato sono incredibili e narrate con una buona dose di ironia. Ma non manca di dar spazio a tutta la complessità di un paese che contiene in sé tale moltitudine di paesaggi, geografici quanto umani pur non superando mai di 150 km di larghezza, mentre supera i 4000 in lunghezza.
Andiamo in Cile?
Dove: Cile
Quando: 1994
Titolo: Il paese sottile. Viaggio in Cile
Autorə: Sara Wheeler
Traduzione: A. Lovisolo
Editore e anno: Neri Pozza 2004
Genere: narrativa di viaggio
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