Spostare la luna dall’orbita. Una notte al Museo dell’Acropoli – Andrea Marcolongo

Avevo appena finito di leggere il libro sulla Maratona di Andrea Marcolongo, De arte gymnastica, quando ho scoperto per puro caso che era appena uscito un nuovo titolo. Lo hanno condiviso con me su Instagram due persone diverse e il giorno dopo mi sono imbattuta in una sua intervista su un settimanale greco. Il giorno prima ero tornata al Museo dell’Acropoli. Troppe coincidenze per non acquistarlo immediatamente. Spostare la luna dall’orbita è una frase attribuita all’archeologo Edward Daniel Clarke a proposito dello choc dei greci per essere stati depredati dei marmi del Partenone. Ma il sottotitolo mi ha incuriosito di più: ma come una notte al Museo dell’Acropoli?

La scrittrice ha ottenuto il permesso di trascorrere una notte dentro il museo, al terzo piano, davanti al marmi del Partenone rimasti ad Atene e con vista sull’Acropoli. Proprio lì dove mi siedo sempre anche io ogni volta che ci torno. Io mi servo del sedile di pietra che corre intorno alla vetrata, lei si è portata un lettino da campo. Mi ha fatto pensare a quello che Byron si era comprato per andare in Grecia a sostenere la rivoluzione. L’avevo visto al museo di storia nazionale di Atene pochi giorni prima, senza sapere ancora nulla dell’avventura di Marcolongo.

Scalza, sola, nel silenzio assoluto e assorto dei marmi nella notte, l’autrice ha affrontato la sua incompiutezza confrontandola con la perfetta compiutezza e l’indicibile sfregio del Partenone. Nel racconto ci sono sia Lord Elgin che Lord Byron ma anche tanto altro. C’è per esempio suo padre, il vuoto che ha lasciato, la lingua che si è portato via.  Ci sono aneddoti relativi agli anni della spoliazione e ovviamente la questione della restituzione dei marmi.

Ci sono soprattutto riflessioni sull’immenso e perenne debito che abbiamo con la Grecia e su come l’Europa ha pensato o sta ripensando la relazione con le opere d’arte e la loro acquisizione. Ho trovato particolarmente interessante il cenno al Rapporto sulla restituzione del patrimonio africano stilato nel 2018 dallo scrittore senegalese Felwine Sarr e dalla storica dell’arte francese Bénédicte Savoy. Non ne sapevo niente e mi sembra un precedente cruciale che potrebbe cambiare le carte in tavola o almeno ridefinire i termini del dibattito.

Mentre mi gustavo il racconto di Marcolongo ho ripensato alla protagonista di un libro letto qualche mese fa e purtroppo non disponibile in italiano. Si intitola Όταν έφυγαν τ’ αγάλματα di Angeliki Darlasi ed è ambientato in un altro museo ateniese durante la seconda guerra mondiale, quando si fece ogni sforzo per nascondere le opere d’arte prima dell’arrivo dei tedeschi. Il personaggio è una ragazzina i cui genitori lavorano al museo. Le statue tra cui spesso si aggira dopo la chiusura al pubblico le parlano. I marmi di Andrea Marcolongo invece restano muti, e il loro silenzio la sgomenta, ma alla fine del libro ti rendi conto che invece di storie da dire ne avevano tantissime.

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Dove: Museo dell’Acropoli
Quando: una notte di fine maggio 2022
Titolo: Spostare la luna dall’orbita. Una notte al Museo dell’Acropoli
Autorə: Andrea Marcolongo
Editore e anno: Einaudi 2023
Genere: reportage
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