I miei ultimi viaggi di carta mi hanno portato alla scoperta dell’arte attraverso i corpi delle donne, a Boston, nel Regno Unito, in Norvegia e negli Stati Uniti, in un giardino a Miralà (che non esiste però sì), tra gli orsi, in Grecia e sull’isola di Angizia (che non esiste ma era una dea). Ah sì, pure in India. Ora te li racconto.
A questo serve il corpo di Roberta Scorranese Bompiani 2023
Di Roberta Scorranese ho messo un altro libro sulla mappa (lo trovi qui). Quando ho saputo dell’uscita del suo nuovo lavoro ho subito voluto leggerlo. Il sottotitolo dice Viaggio nell’arte attraverso i corpi delle donne ed è stato questo ad attrarmi più di tutto. Questo e la presentazione che racconta dello squarcio della suffragista Mary Richardson su una tela di Velázquez. Si parla di arte e rappresentazione, di sguardo maschile e sguardo femminile, di donne reali e immaginate.
Madri, padri e altri di Siri Hustvedt, trad. Gioia Guerzoni Einaudi 2023
Di Siri Hustvedt non avevo mai letto nulla prima di questo libro, a cui ammetto di essermi avvicinata per quello che in definitiva risulta una parte non così preponderante: la posizione di scrittrice all’ombra del marito Paul Auster. Parla di molto altro. Sì, ci sono diversi saggi sulla posizione della donna, sulle difficoltà del farsi spazio. Ma le mie parti preferite sono state quelle dedicate alla famiglia. Alle madri, in particolare, il che include le nonne ma anche le scrittrici. Mi sono piaciute tantissimo le riflessioni su Emily Brontë e Louise Bourgeois e il concetto di lettura come espansione di sé.
La ragazza degli orsi di Sophie Anderson, illustrazioni di Kathrin Honesta, trad. Loredana Baldinucci Rizzoli 2020
Sophie Anderson l’ho avvicinata con La casa che mi porta via (ne ho parlato qui) e non mi ha deluso neanche con questo volume che parla ancora di appartenenza, identità, trovare il proprio posto nel mondo. Anche qui ci sono le leggende slave apprese dalla nonna. Mi è capitato di cominciarlo in concomitanza con l’episodio della morte dell’orsa Amarena ed è stata una lettura venata di tristezza ma anche piena di speranza.
MAW. Una mostruosa vendetta contro il patriarcato di Jude Ellison Sady Doyle, illustrazioni A.L. Kaplan, trad. Laura Fantoni Tlon 2023
Avevo letto ambedue i precedenti libri di Sady Doyle tradotti in italiano (e ambedue pubblicati da Tlon: Il mostruoso femminile e Spezzate) quindi non mi aspettavo niente di meno che un libro onesto fino alla crudezza. Lo è stato più di quanto immaginassi e inoltre è un graphic novel che non solo racconta ma ti mostra ciò che accade. Ne ho scritto per Elle qui.
Un miglio al giorno di Silvia Pillin, Mimebù 2023
Senza sapere che fosse lei, avevo letto l’avventura della mezza maratona corsa dall’autrice Silvia Pillin su un gruppo di runner su FB. Kathrine Switzer è stata la prima donna iscritta a una maratona. Con le iniziali puntate, perché non si capisse che non era un uomo. La conoscevo già per essermene occupata per lavoro ma in questo momento per me significa molto di più perché anch’io corro, anch’io sogno di superare i miei limiti, anch’io vagheggio di correre una maratona (e ho aperto una newsletter che racconta cosa sto combinando per riuscirci, si chiama Kalò Dromo). Alla fine del libro c’è una postfazione di Switzer stessa. La copertina invece è di Ilaria Urbinati, una illustratrice che mi piace moltissimo.
Correre al femminile di Alexandra Heminsley, trad. Maddalena Togliani Vallardi 2015
Questo invece non mi è piaciuto. Il titolo in verità doveva già mettermi in allarme, pure la copertina rosa. Ma come accennavo sopra corro anche io e negli ultimi mesi sto correndo seriamente, avevo voglia di leggere di altre runner. Peccato che questo libro sia un concentrato di banalità. Non ci ho trovato ispirazione né verità. C’è la verità dell’autrice, certo, perché tutto parte da e ruota intorno alla sua esperienza, ma non mi ha coinvolto e appassionato. L’ho finito solo perché andava via veloce come acqua (e non è un complimento, detto da me).
Passaggi in Grecia di Claudia Berton Oltre edizioni 2019
Quando non sono in Grecia, leggo di Grecia. In questo caso me ne sono andata a zonzo per Peloponneso, Dodecaneso e Creta sulle tracce della storia greca più recente, dalla rivoluzione in avanti, un periodo che di rado si racconta perché della Grecia non si fa (quasi altro) che promuovere le isole d’estate ed esaltare la classicità della Atene di Pericle. Siccome ho messo questo libro sulla mappa, ne ho scritto già qui.
Tistù e i pollici verdi di Maurice Druon, illustrazioni Lucia Scuderi trad. Adelina Galeotti Donzelli 2023
Su questo libro devo fare una distinzione tra storia raccontata e storia illustrata. Il racconto mi è parso datato e in effetti lo è. Risale al 1957 e risente del suo tempo. Ruota intorno a un perfetto bambino biondo nella perfetta famiglia mamma-papà in una perfetta casa tutta lussi e tutta agi: il contesto è veramente noioso ma presentato come ideale. Le cose migliorano scoprendo il vero talento di Tistù. Il messaggio che ho colto è che fiorisci nella terra giusta per te, se no langui. Le illustrazioni di Lucia Scuderi invece sono bellissime come sempre. Mi ha colpito soprattutto quella della stanza di ospedale invasa dai fiori che – mutatis mutandis – mi ha ricordato una scena da La schiuma dei giorni di Boris Vian.
Le gioie del sanscrito di Giovanna Ghidetti Neri Pozza 2021
Ho ripreso in mano questo libro perché ho ricominciato le mie lezioni di sanscrito e miglior momento non c’era. Non è un saggio rigoroso e ha un impianto molto più divulgativo di quanto mi piaccia, nel senso che spesso a voler rendere digeribile una materia complessa si rischia di semplificarla al punto di appiattirla.
Ma l’autrice è onesta, non si propone di fartela semplice e ammette di non essere una specialista (ma ha studiato la lingua). Ti dice anche chiaro e tondo che il sanscrito è vittima di un pregiudizio e che può essere accessibile. Tutto vero, dal basso della mia minima esperienza. Ma è anche vero che richiede un notevole sforzo, dedizione e molto, molto tempo. A questo punto ti starai domandando se mi sia piaciuto il libro. Sì. Ma solo se ti aspetti un’infarinatura che ti introduca al mondo del sanscrito, leggera e con un po’ di humour, non se cerchi rigore e approfondimento.
La foto di apertura è di Patrick Tomasso/Unsplash
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