Viaggi di carta: le mie letture #14

#viaggidicarta


Rieccoci con le mie ultime letture che mi piace chiamare Viaggi di Carta e che trovi tutti riuniti qui, un mese dopo l’altro.

Timandra di Thodoros Kallifatidis trad. Nicola Crocetti ed. Crocetti 2021

Questa è una rilettura dovuta alla imminente messa in scena del romanzo a teatro ad Atene. Racconta un’etera nella Atene antica dando voce a una donna che narra le vicende di Alcibiade. Se al liceo detestavi storia greca&correlati, non farti ingannare dall’argomento. Il libro è appassionante e molto ben scritto e soprattutto è un romanzo. Non mi dilungo perché ne ho parlato più diffusamente qui.

timandra kallifatidis

Emma di Jane Austen trad. Ornella De Zordo ed. Newton Compton 2023

Anche questa è stata una rilettura. Mi ha aperto nuovi scorci sul personaggio di Emma che non fa nulla per essere gradevole ed è solo se stessa. Nonostante i suoi molti privilegi Emma soffre, cade, sbaglia, sembra che non debba mai davvero trovare le gioie dell’amore che sconvolge e accontentarsi dei vantaggi della sua posizione che le garantiscono agi, comodità e indipendenza ma non quel terremoto che tutto muta e innalza. Mi è piaciuto molto scoprire che Jane Austen, tra i molti pregi della sua scrittura, ha scelto anche di non essere mai compiacente né mai fare in modo che lo siano le sue protagoniste.

emma jane austen

Il settimo vestito di Evghenia Fakinu trad. Anthi Keramidà Crocetti 2008

Di questa autrice greca ho letto a tutt’oggi ogni cosa esistente in italiano e pure qualcosa che non è ancora arrivato. La conosco abbastanza bene e tuttavia ancora sa stupirmi con storie che paiono contemporanee ma affondano nel mistero dell’antico, intrecciano vita quotidiana e retaggi perduti, mito e città caotiche, case arcane perdute nella campagna e nuove generazioni che scoprono quali segreti la famiglia ha custodito per decenni. Non voglio dirti nulla della trama, ma ho trovato le stesse atmosfere perturbanti dei già amati Stregata dalle stelle e Cento strade e una notte.

il settimo vestito fakinu

Voladoras di Mónica Ojeda trad. Massimiliano Bonatto Alessandro Polidoro editore 2023

Questo libro me lo ha segnalato un’amica parlandomi del primo racconto che dà il nome alla raccolta. Le voladoras della storia mi hanno ricordato una leggenda siciliana che parla di donne capaci di lasciare il corpo e volare nella notte, le fimmini di fora di cui nel 2020 avevo scritto su Repubblica. Il libro cambia presto e continuamente tono, i racconti sono ferocissimi nello stile di Ojeda che avevo già apprezzato con Mandibula.

voladoras monica ojeda

Rosy di Alessandra Carati Mondadori 2024

Alessandra Carati l’avevo incontrata qualche anno fa con il suo romanzo E poi saremo salvi che mi era piaciuto moltissimo. Questo libro è non-fiction, si avvicina un po’ al genere saggistico che pratica Carrére, che impasta cronaca giudiziaria, la sua reazione ai fatti e pure i fatti suoi. Purtroppo mi è parso un libro riuscito a metà perché mi aspettavo che si focalizzasse interamente su Rosa Bazzi – è di lei che parla.

Invece per gran parte del volume ricostruisce la vicenda giudiziaria di Erba, racconta Olindo, gli investigatori, gli avvocati, i periti, i vicini. Tutti meno che Rosy. Ho pazientato sperando che fosse tutto volto a tratteggiare la protagonista ma alla fine è solo nell’ultimissima parte che le si dà spazio esclusivo e l’autrice si apre anche di più raccontando come lei stessa ha vissuto i loro incontri.

rosy alessandra carati

Atene nel metrò di Petros Markaris La nave di Teseo 2023

Lo dichiaro subito senza paura: a me i gialli di Markaris non interessano, non mi interessano i gialli in generale. Qualcuno l’ho letto ugualmente ed è bastato a confermarmi che non è un genere che mi diverte frequentare. Mi piace invece quando gli autori raccontano i loro luoghi. Questo fa Markaris in un volume scritto originariamente in tedesco per il pubblico straniero.

L’approccio è proprio quello di chi parla a non-greci. Si tratta di un viaggio nella città a bordo del metrò. Anzi dell’ilektrikò, come gli ateniesi hanno sempre chiamato e tuttora chiamano la prima linea metropolitana della città. L’autore racconta Atene attraverso tutte le tappe della linea parlando di paesaggio urbano, carattere del popolo greco, stratificazioni sociali e molto altro. Me lo sono proprio goduto.

atene nel metro markaris

Stardust di Hannah Arnesen Orecchio Acerbo 2024

Ho avuto l’immensa fortuna di conoscere di persona Hannah Arnesen, che di questo libro ha creato sia i testi che le illustrazioni, più di 200. L’ho incontrata alla Festa del Libro di Zafferana, per cui ho lavorato quest’anno, e l’ho anche intervistata. Mi ha incantato lei non meno del suo libro, una meraviglia visionaria eppure molto concreta. Parla di cambiamento climatico, racconta la nascita della terra, il nostro presente, un immaginario futuro che si fa sempre più minaccioso. E tuttavia c’è pure speranza. Mescola linguaggio poetico, scientifico e visuale con un equilibrio che sembra un miracolo. Anzi lo è.

stardust hannah arnesen

La battaglia delle rane e dei topi di Daniele Catalli da Omero L’Ippocampo 2018

Daniele Catalli l’ho scoperto per le illustrazioni alle Metamorfosi di Ovidio, uscite sempre per L’Ippocampo con la traduzione di Alice Patrioli. Ho incontrato ambedue allo stesso evento che mi ha portato alla scoperta di Stardust. L’artista fa qui un adattamento illustrato della Batracomiomachia, un poemetto di incerta attribuzione ma a lungo considerato di Omero. Ne ricava una riflessione bellissima e dolente, lucida ma profondamente poetica sulla guerra, la sua insensatezza e sul fatto che, alla fine, ne usciamo comunque tutti sconfitti.

la battaglia delle rane e dei topi catalli

La diga di David Almond illustrazioni di Levi Pinfold trad. Damiano Abeni Orecchio Acerbo 2018

Ho frequentato David Almond per molti anni da lettrice, ma quasi esclusivamente leggendo i suoi romanzi. Questo è un illustrato ed è bellissimo. L’ho ricevuto in regalo, autografato dall’autore di cui ho assistito a un bellissimo incontro dal vivo a Zafferana. Quella sera sono poi stata seduta a cena di fianco a lui e di fronte a Julia Green, sua compagna, anche lei scrittrice. Non mi capacito ancora di questa fortuna. Il libro è carico di poesia, malinconia e bellezza. Racconta la costruzione di una diga che ha cancellato i luoghi su cui si trova ora un lago nel Northumbelarnd, dove vive l’autore. Parla di perdita, sì, ma anche di un nuovo mondo di bellezza che la trasformazione avvera.

la diga david almond

Storia dei miei soldi di Melissa Panarello Bompiani 2024

Ho conosciuto Melissa Panarello da lettrice quando sulla copertina del suo primo libro di cui molto si parlò (spesso a sproposito) si firmava Melissa P. All’epoca non rientravo nel target del romanzo, mi interessò a margine. Ma da allora l’autrice ha fatto, detto, scritto, pubblicato molto altro: libri, articoli, podcast. L’ho seguita nel tempo apprezzandone l’onestà, il coraggio, la fantasia e la capacità di non celarsi.

Questo libro svela molto ma lo fa con un gioco di specchi estremamente interessante che è pura letteratura, anche se spesso ti pare che stia parlando di se stessa. Non è sbagliato, in effetti, se hai seguito certe vicende editoriali di quei suoi primi anni riemergerà qualche ricordo. Ma non è neanche completamente vero. L’autrice si sdoppia e diventa personaggia e voce narrante, si sposta, cambia prospettiva, spariglia le carte ma non ti inganna mai. E poi c’è l’argomento chiave, i soldi, di cui le persone in generale e le donne in particolare non parlano quasi mai. Finalmente!

storia dei miei soldi panarello

La foto di apertura è di Patrick Tomasso/Unsplash

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